Marisa Merz, l'unica donna che apparteneva e si distingue in Arte Povera

29 luglio 2019 alle 17:35


Marisa Merz, l'unica donna che apparteneva e si distingue in Arte Povera


El arte è così vario e ricco Ciò che si potrebbe dire ha tanti aspetti quanti sono gli artisti. Ogni persona stampa il proprio concezione e percezione.

Marisa Merz (23 maggio 1926-19 luglio 2019) ne è la prova, il Scultore italiano era l'unica donna legata al Povera Art.

Poco si sa dell'aspetto personale di Merz, ma il suo lavoro mette in guardia molto sulle donne.

Ha lavorato con alluminio, filo, rame, nylon e così via. Le sue composizioni presto hanno avuto uno stile unico, nonché una particolare coerenza tra loro.

En 1968 partecipato accanto a suo marito, Mario Merznella mostra Arte Povera + Azioni Povere, ad Amalfi, Italia.

Da quel momento il suo lavoro è stato esposto in musei come il Guggenheimo o il Metropolitan Museum di New York, il Hammer Museum di Los Angeles, la Tate di Londra o il Pompidou di Parigi.

Nel 2013 ha ricevuto il Leone d'oro in Biennale di Venezia Grazie alla sua carriera artistica.

All'interno delle sue strutture ha cercato di avere un dialogo organico e mirato al relazione tra arte e vita.

Quello nato in Torino morto a 93 anni vecchio lasciando un'eredità trascendente per il mondo dell'arte.

Cos'è l'arte povera?

 

Viene dall'italiano e significa arte povera, questo perché sono stati utilizzati materiali facilmente ottenibili e di uso comune come rami, foglie, rocce, vetro, tessuti, materiali di scarto, e così via.

Presumibilmente mancava di valore, quindi gli artisti volevano dare loro risalto. Il suo interesse era verso natura e industriale, Alla fine hanno rifiutato il consumismo nell'arte.

Era un movimento artistico che è nato in Italia, nel corso degli anni 60.

Tra i suoi rappresentanti si possono citare Jannis Kounellis, Giovanni Anselmo, Gilberto Zorio, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Giulio Paolini e Luciano Fabro.